La cucina contadina di una volta era fatta di ingredienti poveri, quelli che si reperivano nei campi, le verdure spontanee, i legumi, ecc. Le uova, mi raccontava mia nonna, si vendevano per recuperare quei pochi spiccioli che servivano a comprare qualcosa di necessario per la casa; usarli per l'alimentazione della famiglia già era un lusso, figuratevi poi , mangiare le galline! Solo in caso di festività (Natale o Pasqua) e in caso di malattia (serviva il brodo come ricostituente). Quello di oggi perciò, malgrado a noi possa sembrare un piatto molto povero, per i miei nonni era quasi un lusso.
Si aggiungono le patate tagliate a tocchetti e si fanno soffriggere.
Si aggiunge un po' di concentrato di pomodoro o dei pomodorini spezzettati. Si versa dell'acqua fino a ricoprire le patate regolando di sale. Quando le patate saranno a metà cottura si mettono nella pentola le uova sgusciate (uno per persona).
Dopo 5 minuti sono pronte.
Si servono calde con fette di pane.
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