martedì 29 aprile 2014

Salsiccia "condita" al profumo di limone


 

In provincia di Ragusa una preparazione tipica che non manca mai nelle macellerie è la salsiccia di maiale: tradizionalmente prevede come ingrediente i semi di finocchietto selvatico. Quella che oggi ho cucinato per voi è però diversa: proviene da una breve scorribanda a Catania dove ho comprato la salsiccia "condita" che prevede nell'impasto, oltre alla carne di suino, formaggio, pomodoro, basilico o prezzemolo, pepe nero e pepe rosso. Ho voluto dare poi la mia impronta aggiungendo un altro profumo, quello delle foglie di limone, in Sicilia utilizzate spesso per cucinare il pesce azzurro.


Niente di più semplice: prendete una porzione di salsiccia, avvolgetela con una bella foglia di limone e fissate con uno stecchino di legno. Sistemate in una padella antiaderente con pochissimo olio e cuocete a fuoco molto lento ( i grassi si scioglieranno e si formerà un bel sughetto) in modo che il profumo penetri nella carne. 


Servite caldissima! (Utilizzate tranquillamente anche la salsiccia normale, il sapore ne guadagnerà sicuramente!)

lunedì 28 aprile 2014

Treccia soffice al mandarino e semi di papavero


Mi è rimasto un esubero di pasta madre e ho pensato di provare una brioche: per essere la prima volta il risultato è stato meraviglioso; sarà la fortuna dei principianti!
Ho impastato 100 g di pasta madre con 100 g di latte tiepido e 1 uovo; ho quindi aggiunto 50 g di zucchero, semi di vaniglia, la buccia grattugiata di un limone e 300 g di farina manitoba. Infine ho aggiunto una presa di sale.


Ho messo l'impasto a lievitare in una ciotola coperta da pellicola trasparente per 6 ore circa.


Ho ripreso l'impasto, l'ho diviso in tre pezzi che ho allungato con le mani senza lavorarlo troppo; premendo con le dita ho schiacciato al centro ogni rotolo per ricavarne un'incavatura.


Ho farcito con la mia marmellata di Kumquat (vedi ricetta); potete usare anche una marmellata di arance o mandarini (vedi altra ricetta).


Ho richiuso ogni rotolo premendo con le dita e ho formato una treccia con i tre "salamini" posizionandola su un foglio di carta da forno.


Ho chiuso ad anello la treccia e ho lasciato lievitare coperta da un canovaccio per altre 3 ore ( considerate che ho fatto il primo impasto in mattinata e ho infornato verso le 19).


Prima di infornare a 180° per 30 minuti, spennello delicatamente la superficie con un tuorlo d'uovo diluito con un po' di latte e cospargo di semi di papavero.



Eccola in tutta la sua fragranza: volevo conservarla per la colazione di domani ma l'abbiamo finita davanti alla tv!

giovedì 24 aprile 2014

Sciroppo di rose


Con l'arrivo delle temperature più miti, esplodono le rose in giardino: qui al Sud fioriscono prima, si sa. I fiori sono una mia passione e quando posso la accomuno a quella della cucina: ho sperimentato questo sciroppo lo scorso anno e ora lo adoro. E' speciale se diluito con acqua fredda in estate come bevanda dissetante, per aromatizzare il the o il latte, come complemento a vari dolci; facilissimo da realizzare: l'importante che le rose siano assolutamente non trattate con alcun tipo di prodotto chimico.


Eccole le mie rose rosse: in verità sono in minoranza nel mio giardino, rispetto ad altri colori. Stacco le corolle di prima mattina.


Stacco i petali dal calice ed elimino gli stami.


Con una forbice tolgo la parte bianca ad ogni petalo; sciacquo molto velocemente con acqua fredda i petali per eliminare eventuali residui di terra o sabbia: da noi spesso, il vento di scirocco porta con sè la sabbia africana.


Utilizzo come unità di misura un bicchiere di plastica: tanti bicchieri riempirò di petali, altrettanti ne riempirò di acqua e di zucchero.


Ho fatto sciogliere 4 bicchieri di zucchero in 4 bicchieri d'acqua minerale naturale e il succo di un limone; ho quindi aggiunto 4 bicchieri di petali e ho portato a bollore per 10 minuti.


Faccio raffreddare e riposare il tutto per una notte, quindi filtro.


Rimetto lo sciroppo a bollire per altri 10 minuti; lo verso ancora caldo in bottigliette di vetro e chiudo. Conservo al buio in luogo fresco.


Eccolo con il suo meraviglioso colore rubino!

martedì 22 aprile 2014

Marmellata di Kumquat


Non è una marmellata che troverete facilmente in giro, ve l'assicuro: di certo è una delle mie preferite! Adoro questi piccoli frutti che comunemente chiamiamo mandarini giapponesi o cinesi, mi piace mangiarli freschi e conservare il loro aroma particolare preparando sia la marmellata sia il liquore.


Fate bollire i kumquat, cambiando l'acqua per tre volte: ciò contribuisce ad addolcire la loro buccia.


Fateli raffreddare.


Tagliateli a metà per eliminare i semini, che sono numerosi, quindi armatevi di pazienza!


Pesate i kumquat e aggiungete pari peso di zucchero e il succo di un limone spremuto; mettete sul fuoco a fiamma dolce.


Mescolate per non far attaccare la marmellata; a metà cottura con un mixer ad immersione frullatela un po' per spezzettare i pezzi grossi senza però ridurla a crema: a me piace sentire i pezzettini della buccia quando la gusto.


Fate la prova piattino, dopo una mezz'oretta circa di cottura, e nel caso sia pronta, riempite dei vasetti sterilizzati, chiudete con il tappo e capovolgete i barattoli per creare il sottovuoto. 


I vostri dolci, crostate o biscotti, saranno deliziosi ma anche su una fetta di pane tostato non è niente male!

venerdì 18 aprile 2014

Colomba di Pasqua al cioccolato



E' il mio primo esperimento di colomba pasquale e ho voluto iniziare dalla ricetta a lievitazione naturale: è un bell'esercizio per la vostra pazienza ma ne vale la pena, sarà il vostro orgoglio!
Bisogna cominciare il giorno prima facendo il primo impasto. Nella planetaria sciogliete 110 g di lievito madre ( io me lo ritrovo grazie a Stefano che lo ha fatto "nascere" per il mio divertimento in cucina) con 145 g di acqua leggermente tiepida e un cucchiaio di zucchero; pesiamo 355 g di farina manitoba, 80 g di zucchero, 90 g di burro; uniamo al lievito sciolto 1 uovo intero e un po' di farina per far partire l'impasto. Alternando zucchero, farina e tre tuorli, uno alla volta, procedete ad impastare. Aggiungete il burro non sciolto, piano piano e impastate fino a quando la massa non diventerà lucida.


Questo è il lievito madre prima di essere idratato.



Come si presenta il primo impasto: elastico e morbido. Mettetelo in una ciotola coperto da una pellicola e lasciatelo a lievitare per tutta una notte o fino a quando sarà cresciuto di 3 volte.


Preparate sul fuoco un'emulsione con 30 g di burro, 15 g di miele d'arancia, semi di vaniglia e buccia d'arancia grattugiata oppure candita tagliata finemente, tre cucchiai di liquore all'arancia. Mettere da parte.


Rimettete l'impasto nella planetaria e fate girare, unite 30 g di acqua e un cucchiaio di zucchero. Tenete a portata di mano 165 g di farina manitoba, 115 g di burro, 100 g di zucchero, 1 uovo e 5 tuorli. Alternate poco a poco le uova, lo zucchero e la farina fino ad esaurimento. In ultimo aggiungete un pizzico di sale e poco alla volta il burro.


Unite  l'emulsione che avevate preparato e continuate ad impastare.


Spezzettate grossolanamente 200 g di cioccolato fondente ed aggiungetelo all'impasto, quindi fatelo riposare per un'oretta.

Ecco come si presenta.


Non avendo a disposizione gli stampi appositi, io mi sono arrangiata modellando due teglie di alluminio e rivestendole di carta da forno bagnata.


Riprendete l'impasto, dividetelo in due parti, arrotondate ogni pezzo e rimettete a lievitare per un'altra mezz'ora, sempre coprendo con una ciotola o con la pellicola. Trascorso questo tempo dividete ogni porzione in due parti che andrete a posizionare a croce dentro lo stampo.


Coprite con la pellicola e lasciate lievitare ancora fino a quando non saranno ad 1 cm dal bordo. Infornate a 180° per 40 minuti, controllate con lo stecchino se sono cotte e sfornate. Infilate un ferro da calza in ogni colomba senza toglierla dallo stampo e fatele raffreddare capovolte.


Fate sciogliere 200 g di cioccolato fondente con 80 ml di panna  e ricoprite le colombe; decorate con granella di pistacchio o con mandorle tostate.



Quando la glassa di copertura si sarà rappresa, conservate le colombe in un sacchetto per alimenti: se la consumate dopo un giorno sarà ancora più buona.


giovedì 17 aprile 2014

Crostata di Pasqua alla ricotta


Moltissimi dolci pasquali prevedono la ricotta come ingrediente principale, si pensi alle cassatelle ragusane per esempio, quella che vi propongo è molto semplice nella preparazione e di sicuro effetto. Io l'ho provata calda ed è veramente strepitosa perchè abbina il croccante della frolla con la morbidezza della ricotta e la sensualità del cioccolato fuso.


Preparate una classica frolla con 250 g di farina, 125 g di burro, 125 g di zucchero e la punta di un cucchiaino di lievito per dolci. Aromatizzate con buccia di limone e d'arancia grattugiata.


Dopo averla fatta riposare in frigo per un'oretta, stendetela con il mattarello e ritagliate un disco tre cm più largo del fondo della tortiera ( io ne ho usato una a cerniera che rende più facile prelevare il dolce quando è pronto).


Foderate la tortiera con la frolla come se fosse un cestino.


Il ripieno è stato ottenuto con 250 g di ricotta vaccina, 100 g di zucchero a velo, cannella,50 g di pistacchi di Bronte interi e tostati, 100 g di cioccolato fondente spezzettato grossolanamente, 30 g di cedro candito tagliato a cubetti.


Riempite il fondo e stendete la rimanente pasta frolla per ricavare il coperchio.


Decorate la superficie a vostro piacere ma ricordatevi di bucherellare la superficie con uno stecchino. Infornare a 180° per 25 minuti. Appena sfornata cospargetela di zucchero a velo.