La zucca spinosa è un ortaggio strano, non molto diffuso, ma tipico dei nostri inverni. In dialetto viene chiamata "cucuzza re sett'anni" probabilmente perchè la pianta è piuttosto longeva. Il suo nome è Chayote, ma questo l'ho scoperto su Wikipedia, nessuno la chiama così. Bisogna trattarla con i guanti, nel senso letterale del termine, perchè lascia sulle mani una pellicola che non va via molto facilmente. Tenuto conto di questo accorgimento il resto è solo bontà.
La prima ricetta, semplicissima, è quella della mia mamma: si frigge la zucca tagliata a fettine fino a quando raggiunge un colore bruno. Intanto in un'altra padella si fa rosolare dell'aglio con olio extravergine d'oliva. Si ripassa la zucca in padella con l'aglio, si sala e si innaffia con dell'aceto.
E' un contorno delizioso.
L'altra ricetta invece è una mia variante per realizzare un antipasto più gradito anche ai ragazzi.
Le fettine vanno sbollentate in acqua bollente salata per una decina di minuti ( ha una consistenza abbastanza dura).
Si prepara una pastella con uova, farina 00, sale, acqua minerale frizzante e caciocavallo grattugiato. Dovrà risultare densa per non scivolare dalle fettine di zucca lessate.
Si frigge in olio d'arachide e...
si gusta!
Un vecchio detto siciliano recita " falla comu vuoi, è sempri cucuzza!" Non sempre è vero!