martedì 14 dicembre 2021

"Passavulanti" di Scicli

                                      


Tra i dolci delle feste di una volta, i "passavulanti" avevano un posto importante, soprattutto a Natale, a Pasqua e nei matrimoni: era usanza al tempo dei miei nonni e dei miei genitori, in questo lembo di Sicilia, preparare in casa tutti i dolci che avrebbero allietato la feste. Questi dolcetti in particolare, mi racconta mia madre, prendono il nome di passavulanti proprio perchè andavano a ruba, quindi quando passavano i vassoi pieni, sparivano subito come se volassero. Rappresentavano una versione un po' meno raffinata dei più classici biscotti di mandorla perchè, come vedrete, le mandorle si lasciano integre con tutta la pellicina marrone.


Fate tostare in forno 1 kg di mandorle fino a quando. all'interno, risulteranno leggermente brune.


Mettetele all'interno di un robot con 800 g di zucchero semolato e una bella cucchiaiata di cannella. Tritate finemente il tutto.


Mettete le mandorle in una ciotola, aggiungete 200 g di miele e impastate con 3/4 albumi leggermente montati. Fate questa operazione con le mani altrimenti le mandorle si surriscaldano rilasciando il loro olio; inoltre potrete rendervi conto di quanto albume è necessario affinchè l'impasto risulti non troppo morbido (dipende dalla tostatura delle mandorle e dall'umidità dell'aria).


Foderate una placca da forno con la carta e posizionatevi i biscottini che potrete semplicemente modellare con le mani oppure con l'apposito imbuto.


Completate ogni biscotto con una mandorla intera non tostata. Infornate a 200 ° per 15 minuti. Fate raffreddare sulla teglia altrimenti non potrete prenderli perchè troppo morbidi.


Ed eccoli pronti: sono già volanti via!

Related Posts:

  • Le "mpanate" : cena della vigilia a Scicli Oggi è la volta della "mpanata", la regina delle portate sulla tavola della Vigilia degli sciclitani; il ripieno può essere diversificato a seconda dei gusti di ogni famiglia: di pollo, di tacchino, di vitello, di seppie… Read More
  • Quadrucci in brodo "che paddunedda" "A pasta 'mpastata cche paddunedda" è un piatto della tradizione, tipico dei pranzi importanti: la domenica con tutta la famiglia riunita, il pranzo di Natale, un pranzo con invitati di riguardo. Fino a pochi decenni fa (o… Read More
  • "Annuciri i ulivi" : come addolcire le olive nere La varietà è la moresca: bisogna raccoglierle a mano dall'albero per non farle ammaccare, dato che sono morbide e polpose. Bucherellatele con uno stuzzicadenti o con i rebbi di una forchetta. Se tenete alle vostre … Read More
  • Fagioli"cosaruciari" di Scicli in insalata   Io vivo a Scicli, una splendida cittadina barocca, dichiarata qualche anno fa patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Ha un'economia fondata sull'agricoltura intensiva ma tradizionalmente l'immagine che evoca , così… Read More
  • "U strattu": il tradizionale concentrato di pomodoro siciliano "Fari u strattu" nella mia provincia, Ragusa, non è una preparazione culinaria come altre, è un vero e proprio rito a cui tutta la famiglia deve sottostare. Ognuno, dai più piccoli ai più grandi,ha un ruolo adeguato all'… Read More

5 commenti:

  1. Quanto mi piacciono i dolci tipici! E quelli siciliani ancor di più bravissima

    RispondiElimina
  2. Adoro i dolce con le mandorle, devono essere ottimi!!!!

    RispondiElimina
  3. Ma che belli e che buoni devono essere, lo credo che sparivano subito!

    RispondiElimina
  4. Non conoscevo questi pasticcini, devono essere buonissimi!

    RispondiElimina