lunedì 31 gennaio 2022

Spahetti alla chitarra al sugo di cinghiale per Light & Tasty

                                  

Eccoci al nostro consueto appuntamento con Light & Tasty: il tema da sviluppare oggi è rappresentato da pietanze a lunga cottura. Non è stato difficile pensare ad un piatto in particolare quanto piuttosto inquadrarlo anche nel macro-tema che ci siamo date, ossia la leggerezza. In effetti, a pensarci bene,  i piatti leggeri prediligono cotture veloci che non modificano di molto le caratteristiche organolettiche dei cibi: ma dai per una volta faremo eccezione!

Oggi vi parlerò del pranzo della domenica che è per noi siciliani, il clou della settimana: devi cucinare tanto, per lungo tempo e per il doppio delle persone che hai a pranzo; tanto ci sarà sempre qualcuno che dice: "saiddu se abbasta" (chissà se basta). Se si deve fare il sugo, bisogna alzarsi presto in modo che il suo profumo pervada la casa e svegli quelli della famiglia che si concedono un risveglio tardivo.

Ingredienti per il sugo di cinghiale: 1 kg di polpa di cinghiale (ho scelto la coscia); olio extravergine d'oliva, un cipollotto, foglie d'alloro, estratto di pomodoro 100 g circa (io uso quello fatto in casa), vino rosso.


Faccio soffriggere della cipolla di Giarratana con olio extravergine e una foglia d'alloro.

                                   
Aggiungo quindi dei pezzi di coscia di cinghiale, faccio rosolare bene e sfumo con un bel bicchiere di vino rosso: quale vino? Ma quello di mio papà, s'intende!


Ora è il momento del pezzo forte  "u strattu", il nostro meraviglioso concentrato di pomodoro datterino fatto in casa!


Aggiungo dell'acqua per diluirlo, metto il coperchio e faccio sobbollire per un paio d'ore.


Questo è il risultato: da leccarsi i baffi! E non è ancora finita. Perché dovete sapere che il sugo si sposa  a meraviglia con la "pasta 'mpastata", quindi non ho ancora finito di lavorare! 


Ingredienti: Semola di grano duro e uova (calcolate un uovo per ogni persona con circa 100 g di semola). Impastare bene e prepararsi a tirare la sfoglia: è di rigore il mattarello affinché sia più ruvida e prenda bene il sugo.


Tirata la sfoglia, la tagliamo in pezzi e prendiamo la chitarra. Questo è un oggetto comprato in uno dei nostri viaggi, in un paesino dell'Abruzzo, Scanno. Noi amiamo molto l'Abruzzo, la sua gente, la sua cucina e i nostri amici. Tutto ciò a cui siamo legati entra a far parte della nostra cucina, quindi non è strano che i nostri menù siano un miscuglio di cucine regionali: l'impronta sicula però predomina.


Appoggiata la sfoglia sulla chitarra, passiamo il mattarello sopra.


Si pizzicano le corde e gli spaghetti cadono giù.


Li distribuisco  sulla spianatoia, in modo che non si attacchino: intanto che l'acqua bolle, guardate che orizzonte gastronomico!!!



Appena vengono a galla sono pronti; scolateli e sistemateli su un letto di quel fantastico sugo.


Guarnite con un bel pezzo di cinghiale, con delle foglie d'alloro e una nevicata di ragusano DOP.
Adesso, tutti a tavola perché la bontà non si fa aspettare!
Ecco per voi, le altre proposte del team: 


Carla: Cioncia pesciatina https://arbanelladibasilico.blogspot.com/2022/01/cioncia-pesciatina-per-light-tasty.html
Catia: Arrosto di maiale al vino rosso https://blog.giallozafferano.it/catiaincucina/arrosto-di-maiale-al-vino-rosso/
Daniela: Spezzatino di tacchino con albicocche, miele e mandorle https://maninpastaqb.blogspot.com/2022/01/spezzatino-di-tacchino-con-albicocche.html
Elena: Coda alla vaccinara https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2022/01/coda-alla-vaccinara.html
Milena: Guancia di manzo alla birra https://dolciepasticci.blogspot.com/2022/01/guancia-di-manzo-alla-birra.html
Serena: Seppie piselli https://www.verdepomodoro.it/2022/01/seppie-e-piselli.html

lunedì 24 gennaio 2022

Vellutata di barbabietole ai semi di zucca per Light & Tasty


Ed eccoci qui, per il nostro consueto appuntamento con la ribrica Light & Tasty: il tema è perfetto per il clima di questi giorni: zuppe, minestre e creme. Ho deciso di preparare insieme a voi e per voi una crema dal colore che già da solo scalda il cuore: vellutata di barbabietole. Nella cucina siciliana questo è un ortaggio quasi sconosciuto in quanto non è produzione del territorio; mi sono "imbattuta" in questo ortaggio per caso, in quanto al vivaio ci hanno dato per sbaglio le piantine di queste rape al posto delle bietoline. Quando abbiamo visto il risultato, che potevamo fare? Abbiamo imparato ad apprezzarle! E dato che la produzione è stata pure abbondante, ne ho congelate un bel po'.

Gli ingredienti per questa cremosissima vellutata sono semplici e pochi:  500 g di barbabietole già lessate, 1 patata, un cipollotto, brodo vegetale, sale, pepe, olio extravergine d'oliva, semi di zucca tostati, (facoltativo) formaggio morbido.




Frullate con un mixer le barbabietole e la patata lessa; aggiungete brodo fino a raggiungere la densità voluta. Fare rosolare nell'olio il cipollotto tagliato molto finemente, aggiungete la pure, aggiustate di sale e di pepe. Servite calda con crostini di pane tostato, semi di zucca abbrustoliti, un filo d'olio a crudo e, a vostro piacere, qualche cucchiaiata di formaggio morbido (robiola, philadelphia, stracchino,...)



 

mercoledì 19 gennaio 2022

Mini "cucciddati" sciclitani alla ricotta e salsiccia


Il "cucciddatu scaniatu" è una preparazione tipica del territorio di Scicli: un prodotto da forno dalla friabilità caratteristica e dal sapore molto deciso dato dal formaggio e dalla salsiccia. Quando le nostre nonne facevano il pane, generalmente una volta a settimana, un pezzo di impasto veniva quasi sempre impreziosito dall'aggiunta di altri ingredienti per la gioia di tutti. La versione classica è a forma di ciambella, oggi io li preparerò in versione monoporzione, in modo da essere più facilmente serviti per esempio in un buffet.
Ingredienti: (vi anticipo che sono indicative le quantità, in quanto, come tutte le preparazioni della cucina tradizionale, si andava sempre ad occhio)
500 g di semola di grano duro, 200 g (circa) di acqua, 8 g di lievito di birra, 12 g di sale, 4 cucchiaiate di strutto, 200 g di caciocavallo stagionato grattugiato, 200 g di salsiccia, 200 g di ricotta vaccina, pepe nero.

 Impastare la semola con l'acqua, il lievito e il sale fino ad ottenere un panetto elastico. Mettere a lievitare coperto con un panno.


Riprendere l'impasto e far assorbire , "scaniando" ( in dialetto vuol dire proprio impastare) lo strutto.

Quando sarà stato assorbito, sulla spianatoia mettete il formaggio grattugiato e il pepe e su di questo date l'ultima impastata (in modo che il formaggio rimanga soprattutto sulla parte esterna).


Intanto prendete la ricotta ben asciutta e togliete il budello dalla salsiccia.


Prendete dei pizzicotti di impasto e li disponete a mucchietti sulla placca da forno.

Al centro di ogni mucchietto mettete un cucchiaio di ricotta e un po' di salsiccia. C'è chi mette dell'uovo sbattuto in superficie ma a me non piace.

Infornate a 220° per 20/25 minuti. Buon appetito!



 

lunedì 17 gennaio 2022

Couscous di cavolfiore e verdurine per Light & Tasty

                                       

Bentrovati! Il tema odierno della nostra rubrica è quasi poetco: cucinare con i colori dell'inverno! Bellissimo, no? La verdura che ho scelto è il cavolfiore: solitamente dalle mie parti si trova quello viola, perchè è la varietà più coltivate in questa zona. Oggi però ho scelto quello bianco per le caratteristiche particolari che ha. Contariamente a quello a cui può far pensare il titolo della ricetta, il mio piatto è assolutamente privo di carboidrati. E' perfetto per chi è a dieta ipocalorica, per gli intolleranti al glutine, per i vegani, per tutti!



L'ingrediente principale è il cavolfiore bianco (sceglietene uno molto duro e non sgranato), verdurine a vostro gusto, curcuma in polvere, olio extravergine d'oliva, mentuccia, sale, pepe.


Tagliate le cimette e fatele sbollentare per 3/4 minuti in acqua salata nella quale avrete aggiunto un cucchiaino di curcuma. Questo servirà a colorare il nostro cavolfiore.


Facciamo raffreddare il cavolfiore  e tagliuzziamolo finemente con un coltello: sarà molto semplice perchè essendo semi-crudo sgranerà molto facilmente.


Adesso potete sbizzarrirvi ad aggiungere le verdure che preferite: piselli, carote, sedano, olive.... Naturalmente le sbollenterete velocemente lasciandole croccanti. Aggiungete della mentuccia tritata e olio extravergine d'oliva.


E' pronto! Sorprenderete anche i più scettici!

Andate pure a curiosare dalle mie amiche:

Daniela: Millefoglie di arancia e finocchio con vinaigrette al miele d’arancio https://maninpastaqb.blogspot.com/2022/01/millefoglie-di-arancia-e-finocchio-con.html

giovedì 13 gennaio 2022

Friggitelli ripieni al forno



L'idea di questo piatto mi è nata una sera in cui dovevo improntare una cena ma avevo a disposizione solo dei friggitelli che mi avevano regalato. Di solito utilizzo molto i peperoni, ma questi deliziosi ortaggi così colorati, seppur piccoli, mai! Ed ecco che mi balena l'idea di riempirli, si ma con cosa? Con quello che ho reperito nel frigo e in dispensa.
Ingredienti: friggitelli, tonno in scatola, pane raffermo, basilico, pomodori, olio extravergine d'oliva, sale, pepe.

                                        

Ho pelato i pomodorini e li ho tagliuzzati finemente.

 

Ho salato, pepato e aggiunto del basilico spezzettato.



Ho aggiunto il pane raffermo che prima ho ammollato nell'acqua e strizzato; un filo d'olio e del pepe. Ho mescolato per far insaporire il tutto. Perchè non ho scritto la quantità degli ingredienti? Semplicemente perchè sono andata ad occhio. Perdonatemi!


Ho realizzato con un coltellino una finestrella in ogni friggitello per poter inserire il ripieno.



Li dispongo in una teglia dove ho messo dell'olio e inforno a 180° per 20 minuti.

                                       


Da leccarsi i baffi!

 

lunedì 10 gennaio 2022

Raviole all'arancia per Light & Tasty

                                       


Buon anno a tutti! Ci ritroviamo insieme per riprendere il nostro percorso Light & Tasty dopo le feste: non ci poteva essere tema più azzeccato che quello del riciclo. Sicuramente avremo le cucine che traboccano di "avanzi" che poi non sono altro che il frutto di calcoli sbagliati sulle quantità. Noi meridionali eccediamo sempre: fa parte del nostro essere, non ci si può far nulla! Malgrado l'esigenza sia quella di rimetterci in forma dopo le abbuffate natalizie (quest'anno siamo giustificati perchè non si poteva far altro), io coraggiosamente vi propongo un dolce.
Chiamiamolo pure dolce del riciclo; a me è piaciuto tantissimo, perchè da ingredienti poverissimi si riesce ad ottenere un prodotto veramente piacevole, sia dal punto di vista del gusto, sia a livello estetico. Mi piace molto ricercare ricette delle varie regioni italiane sia per trovare similitudini sia per scoprire preparazioni della tradizione. Sono curiosa per natura, amo sperimentare e quando ho  la possibilità di  vedere le preparazioni dolciarie della Sardegna, rimango sempre meravigliosamente stupita; dovrò trovare assolutamente l'occasione per andare a godere dal vivo la bellezza e le bontà di questa grande isola. Il dolcetto che ho preparato è, molto liberamente, ispirato ad una preparazione sarda che si chiama "pistiddu": dico questo perchè non si può lontanamente paragonare alle opere d'arte che ho avuto modo di vedere. Per questo mi perdoneranno le amiche sarde.


Perchè dolce del riciclo? Perchè vengono utilizzate le scorze d'arancia che usualmente buttiamo (io a dire il vero ci realizzo un sacco di cose). Quindi partiamo appunto dalle scorze; dopo aver mangiato le arance (circa 5), cerchiamo di togliere la parte bianca, quindi mettiamole in un recipiente coperte d'acqua che cambieremo spesso. Dopo due giorni, le frulliamo con un robot da cucina.

                                               


                                     

Prendiamo 500 ml di acqua e 200 g di zucchero e facciamo scaldare in una pentola.


                                     

Ottenuto uno sciroppo, aggiungiamo le scorze e piano piano, a pioggia, anche 50 g di semola di grano duro mescolando con una frusta.

                                     

Quando il composto si sarà addensato e tenderà a staccarsi dalle pareti della pentola, togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare.


                                     

Passiamo all'impasto per l'involucro dei nostri dolcetti: 250 g di semola, 250 g di farina 00, 100 g di strutto (o burro o olio d'oliva), un pizzico di sale, un cucchiaio di zucchero, acqua fredda quanto basta.

                                     

All'inizio la pasta vi sembrerà molto dura e difficile da lavorare, ma dopo un'oretta di riposo sarà molto più facile stenderla.

                                     

Con l'aiuto della macchinetta stendiamola in una sfoglia molto sottile e con un coppapasta ritagliamo tanti cerchietti del diametro che vogliamo.

                                     

Nella sfoglia che andrà posizionata nella parte superiore realizziamo le decorazioni che ci piacciono.


                                      

Mettiamo la crema all'arancia in un sac à poche e farciamo i dischetti ritagliati.


                                     

Coprite con la sfoglia decorata e ritagliate con una tagliapasta dentellato. A seguire alcune delle mie raviole.

    
  

  

                                       

Mettete le raviole su una placca da forno e infornate a 180° per 20 minuti; volendo potreste spennellare di uovo, ma io ho preferito di no, dato che nell'impasto non sono presenti (quindi saranno perfette per chi è intollerante).




Se vi piace anche una nevicata di zucchero a velo, non può certo guastare!

Eccovi le altre proposte del team: