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mercoledì 22 febbraio 2017

Risotto al cavolfiore

 

Mi piace utilizzare le verdure di stagione in ogni modo: in questo periodo ci sono moltissimi cavolfiori (la varietà più usata nella mia provincia è quella viola).


Tagliate una fetta spessa di speck e riducetela a piccoli cubetti.


Fate rosolare in una padella del cavolfiore sbollentato, con lo speck e uno spicchio d'aglio che poi toglierete. Aggiungete il riso (80 g per persona), fate rosolare e proseguite la cottura aggiungendo del brodo vegetale.

5 minuti primadi aver ultimato la cottura aggiungete un cucchiaino di curcuma e dei pistilli di zafferano.


Completate il piatto con altri pistilli di zafferano e se vi piace con del parmigiano grattugiato.

lunedì 20 febbraio 2017

Insalata di polpo e agrumi


Questa insalata di polpo e agrumi può essere servita come sfizioso antipasto o anche come secondo. E' molto semplice da preparare e sarà sicuramente molto gradita a tutti. Adesso che la stagione ci regala gli agrumi più profumati, vale la pena di gustarli insieme ad un polpo freschissimo: utilizzerò le arance e il cedro pane che noi chiamiamo "pirettu". 



Pulite il polpo, lavatelo e ponetelo in una pentola senza aggiungere acqua, aggiungete una foglia d'alloro, mettete il coperchio e fate cuocere a fuoco lento. Rigiratelo di tanto in tanto in modo che non si attacchi: il polpo rilascerà la sua acqua e cuocerà con il vapore. Il tempo di cottura varia a seconda della dimensione del polpo. Verificate con la forchetta.


Quando sarà cotto, tiratelo fuori dalla pentola e tagliatelo a pezzetti. Lasciate raffreddare.


Condite con olio extravergine d'oliva, aglio, prezzemolo, peperoncino. Aggiungete quindi gli agrumi sbucciati e tagliati a tocchetti. Regolate eventualmente di sale. Decorate con qualche ciuffetto di finocchietto.


Buon appetito!

venerdì 17 febbraio 2017

Involtini di spatola al profumo di limone


La spatola o pesce bandiera è un pesce molto versatile, piace a tutti, sfilettato può essere mangiato anche dai bimbi perchè non ha lische. Ci sono molte ricette nella nostra tradizione gastronomica, oggi la cucinerò a "beccafico" come le sarde più famose.


Lavate i filetti e tagliateli a fette della lunghezza di 15 cm circa.


Per il ripieno fate rosolare in una padella con dell'olio d'oliva il pangrattato, salato e pepato.


Mescolate il pangrattato tostato con caciocavallo grattugiato, pinoli, uvetta, prezzemolo e aglio tritati finemente.


Appoggiate una fetta di spatola su una bella foglia di limone e farcitela con un cucchiaio abbondante di  ripieno.



Coprite quindi con un altro filetto e con un'altra foglia.


Su ogni fagottino mettete una fetta di limone, sistemate in una pirofila antiaderente, irrorate con olio extravergine d'oliva e infornate a 180° per 20 minuti. 5 minuti prima di sfornare irrorate con del succo di limone al quale avrete aggiunto un cucchiaio di zucchero e lasciate che evapori.


Servite accompagnando con una concassè di pomodoro fresco, dei pinoli e qualche chicco di uvetta.




giovedì 16 febbraio 2017

Polpettine di finocchietto selvatico


La primavera si avvicina e nelle campagne iblee si vedono spuntare i primi ciuffi profumati di finocchietto selvatico. Ingrediente principale della famosa pasta con le sarde siciliana, è molto presente nella nostra cucina: come aroma nelle zuppe di legumi, negli insaccati, come protagonista nelle polpettine che vado a presentarvi.


Il mazzetto appena arrivato a casa grazie al mio papà che è andato a cercarmelo. Ripulisco dalle parti più esterne e faccio sbollentare in acqua salata.


Scolo, lascio raffreddare e lo tagliuzzo finemente a coltello.



Non vi indicherò i pesi perchè si va ad occhio: aggiungo una manciata di caciocavallo grattugiato, uova, pangrattato quanto basta a formare un impasto compatto, uva sultanina precedentemente ammollata e pinoli. Amalgamo bene il tutto e formo con le mani delle polpettine rotonde.


Friggo in olio d'arachide e faccio asciugare dall'olio in eccesso su carta da cucina.


Buonissime! Una tira l'altra. Ottime come aperitivo o come sfizioso contorno.

lunedì 13 febbraio 2017

Coppa in bianco e viole

 

Una proposta dolce-romantica per il vostro San Valentino: adatta anche a chi è intollerante al glutine e alle uova, a chi è vegetariano, a chi ama i sapori non convenzionali e naturalmente a chi si ama!
Secondo una leggenda nei petali delle violette è possibile intravedere il viso della persona amata, per cui donarne una significa dire a chi si ama "pensa a me"



Chi mi conosce sa, che oltre la cucina, un'altra mia passione sono i fiori. In particolare amo molto i fiori piccoli, timidi ma il cui profumo inebria e non si fa dimenticare. In questo periodo fioriscono le violette e ho cercato di catturare il loro profumo e il loro colore in un dolce che trasmettesse questa mia passione. Le ho raccolte di prima mattina quando ancora le accarezza la rugiada.



Ho lavato delicatamente i fiori (una manciata).


Ho eliminato i calici e raccolto i petali in un bicchiere. Ho aggiunto 100 g di zucchero semolato e 250 ml di acqua. ho frullato con il mixer e filtrato.

Ho scaldato sul fuoco lo sciroppo facendovi sciogliere due fogli di gelatina.


Ho aggiunto un cucchiaio di questo meraviglioso rosolio alle viole.


Ho quindi versato sul fondo dei bicchieri formando uno strato di 3 cm circa. Ho messo in frigo a rapprendere.


Per la crema bianca ho fatto scaldare 100 g di yogurt alla vaniglia e anche qui ho aggiunto 2 fogli di gelatina ammolati e strizzati. Ho unito quindi altri 150 g di yogurt amalgamando bene. 


Ho filtrato la crema per evitare che rimanesse qualche piccolo grumo.


Ho versato la crema allo yogurt sulla gelatina di viole e ho rimesso in frigo. Ho decorato con due cuoricini in pasta di zucchero e qualche violetta. Non è romantico?


martedì 7 febbraio 2017

Marmellata di Kumquat


Non è una marmellata che troverete facilmente in giro, ve l'assicuro: di certo è una delle mie preferite! Adoro questi piccoli frutti che comunemente chiamiamo mandarini giapponesi o cinesi, mi piace mangiarli freschi e conservare il loro aroma particolare preparando sia la marmellata sia il liquore.


Fate bollire i kumquat, cambiando l'acqua per tre volte: ciò contribuisce ad addolcire la loro buccia.


Fateli raffreddare.


Tagliateli a metà per eliminare i semini, che sono numerosi, quindi armatevi di pazienza!


Pesate i kumquat e aggiungete pari peso di zucchero e il succo di un limone spremuto; mettete sul fuoco a fiamma dolce.


Mescolate per non far attaccare la marmellata; a metà cottura con un mixer ad immersione frullatela un po' per spezzettare i pezzi grossi senza però ridurla a crema: a me piace sentire i pezzettini della buccia quando la gusto.


Fate la prova piattino, dopo una mezz'oretta circa di cottura, e nel caso sia pronta, riempite dei vasetti sterilizzati, chiudete con il tappo e capovolgete i barattoli per creare il sottovuoto. 


I vostri dolci, crostate o biscotti, saranno deliziosi ma anche su una fetta di pane tostato non è niente male!

lunedì 6 febbraio 2017

Marmellata di arance al cardamomo


In questa stagione in Sicilia è un tripudio di agrumi con il loro carico di aromi, profumi e vitamine. Per conservarne tutta la ricchezza ho preparato la marmellata. Io non amo molto il retrogusto leggermente amarognolo caratteristico della marmellata d'arancia, per cui seguo un metodo tutto mio.


Bisogna partire da una buona materia prima: solo arance biologiche, non trattate; se appena raccolte è ancora meglio in quanto gli olii essenziali sono al massimo.


Recupero solo la parte arancione della scorza servendomi di un rigalimoni (con la grattugia si potrebbe andare a finire nell'albedo, cioè la parte bianca che è quella che conferisce quel gusto amaro).


Pelo le arance a vivo e le taglio a pezzetti.


Le passo con il passaverdure.


Peso la polpa ottenuta e aggiungo metà peso di zucchero e pectina 2:1 (1 kg polpa, 500 g zucchero, 1 busta pectina).


Unisco le scorzette e un pizzico di cardamomo. Metto sul fuoco e faccio addensare. L'uso della pectina mi consente di non prolungare la cottura, in modo che l'aroma dell'arancia rimanga molto simile a quello di quando è fresca.


Faccio cuocere 10 minuti dall'inizio dell'ebollizione.


Metto nei vasetti sterilizzati, avvito i coperchi e faccio raffreddare i barattoli mettendoli capovolti per ottenere il sottovuoto.


E' strepitosa: sul pane, nei dolci e dovunque voi vogliate!