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martedì 30 agosto 2016

Polpettine di melanzane

 

Per un simpatico antipasto o uno sfizioso contorno eccovi queste semplicissime polpettine di melanzane, un classico della cucina siciliana.


Sbucciate le melanzane, tagliatele a pezzi, mettetele in una casseruola con un filo d'acqua e il sale quanto basta. Mettete il coperchio e fate ammorbidire. Potete anche cuocerle in forno al cartoccio avvolte nella carta d'alluminio.


Fatele sgocciolare bene e se necessario strizzatele con le mani.



Condite con aglio tritato, menta e prezzemolo tritati, pepe nero, caciocavallo grattugiato, 1 uovo per 400 g di polpa di melanzane, pangrattato quanto basta per ottenere un impasto morbido.
Formate con le mani delle palline, rotolatele nel pane grattugiato e friggetele in abbondante olio di arachide. Fate asciugare bene e servite.



venerdì 26 agosto 2016

Confettura di azzeruole

                       
Il suo nome botanico è Crataegus azarolus, da noi si chiama 'nzalora . Raramente troviamo questi piccoli frutti dal fruttivendolo: sono diventati una rarità quasi sconosciuta ai giovani. 
Mi piace l'antiquariato, anche quello botanico, per cui nel mio giardino si trovano alcune di queste specie ormai dimenticate dagli interessi commerciali.


Questo è il periodo di maturazione: l'albero è carico e il raccolto è abbondante.
Conservare il loro profumo è d'obbligo, per questo preparerò una confettura per le mie colazioni.
Non c'è una vasta letteratura riguardo la ricetta: farò di testa mia.


Riempio una pentola di fruttini e ricopro d'acqua a filo, portando ad ebollizione per una decina di minuti.


Con il passaverdure eliminerò le bucce e i semi interni che sono piuttosto duri. Non butterò via l'acqua di cottura, ma  la unirò al tutto perchè è profumatissima.


Ora peso la purea ottenuta e unisco metà del peso di zucchero ( non mi piacciono le confetture troppo dolci). Aggiungo il succo di un limone.


Faccio cuocere per una ventina di minuti e, ancora bollente la sistemo nei vasetti sterilizzati.


Li chiudo e li capovolgo per creare il sottovuoto. Provatela!

Granita alla menta fresca



Una granita insolita, da servire magari a fine pasto come fresco digestivo, facilissima e con pochissimi ingredienti. Raccogliete un mazzetto di mentuccia fresca: io ne ho nell'orto di due varietà, menta romana e menta glaciale.


Staccate le foglie delicatamente, lavatele e mettetele in un litro di acqua minerale naturale bollente. Aggiungete una scorza di limone e spegnete il fuoco. Versate nell'acqua ancora calda 250 g di zucchero e lasciate in infusione.


Filtrate e mettete lo sciroppo in un contenitore. Fate congelare in freezer.


Frullate con un mixer e servite.

sabato 20 agosto 2016

Gelato al cocco


Era da tanto tempo che volevo provarlo: adoro il cocco, ma di solito lo sgranocchio fresco, soprattutto d'estate.


Il difficile è stato spaccare la noce in due parti uguali perchè volevo ricavarne delle coppette.
Per fortuna ho un marito molto paziente!



Ingredienti: 250 ml di latte, 250 g di panna, 100 g di zucchero, 20 g di glucosio, 5 g di farina di semi di carrube, 100 g di farina di cocco disidratata oppure il doppio di cocco fresco tritato, 1 bacca di vaniglia, cacao.


Fate scaldare il latte con lo zucchero, il glucosio, la farina di semi di carrubee la vaniglia. Versare il latte caldo sul cocco e fare riposare per qualche ora in frigo. Potete filtrare oppure no, io lascio il cocco perchè mi piace la consistenza granulosa. Unite la panna ben fredda al composto e mettete nella gelatiera. Fate mantecare e fate stabilizzare in freezer.


Servite nei gusci di cocco (se li avete) e completate con una spolverata di cacao amaro che esalta il gusto del cocco.


giovedì 18 agosto 2016

"Ncucciatieddu" in brodo di pesce


Cos'è "u ncucciatieddu"? E' una pasta fresca della tradizione contadina siciliana, generalmente associato alla ricotta, oppure zucca e ricotta.  Oggi, oltre a spiegarvi la sua preparazione, piuttosto semplice, lo abbinerò ad un brodo di pesce, per farne un piatto un po' più estivo.


Per il brodo di pesce ci occorrono dei pesci da zuppa, quelli che volete. Questi sono quelli che ho trovato al moletto di Sampieri dai pescatori.


Rosolate in olio extravergine due spicchi d'aglio e una manciata di capperi.


Aggiungete i pesci e qualche pomodorino; fate rosolare e aggiungete tanta acqua quanto basta a coprirli.

Regolate di sale e completate la cottura. Quando saranno cotti, filtrate il brido o se volete passate i pesci attraverso uno schiacciapatate.



Ed ora veniamo alla nostra pasta: lavorate 400 g di semola con 3 uova. Dovrà risultare un impasto molto duro. Fate riposare l'impasto, quindi grattugiate la pasta con una grattugia. Otterrete delle briciole irregolari tipo grattoni.




Versate i grattoni nel brodo in ebollizione e fate cuocere fino a quando verranno a galla. Completate il piatto con alcuni fili di erba cipollina oppure prezzemolo tritato finemente.


martedì 16 agosto 2016

Ravioli ai "tenerumi"

 

Vi ho già parlato altre volte dei "tenerumi", ossia i germogli della zucchina siciliana, molto usati nella cucina dell'isola. La tradizione li vede sotto forma di minestra con la pasta, io li ho voluti interpretare in un modo diverso.


Dopo aver mondato, lavato e lessato i tenerumi, tagliuzzateli e fateli rosolare con olio extravergine d'oliva, due spicchi d'aglio , dei pezzetti di pomodorini freschi, sale e pepe.



Fate asciugare bene il liquido di cottura, quindi togliete l'aglio e fate raffreddare.



Intanto preparate la sfoglia calcolando per 4 persone 320 g di farina e 3 uova. Tirate la pasta in una sfoglia sottile.


Sistemate il ripieno di verdure a mucchietti e formate i ravioli con l'apposito stampino.


Sistemateli su un canovaccio asciutto.


Tuffateli in abbondante acqua bollente salata fino a quando saliranno a galla.


Per il condimento una semplice salsa di pomodoro fresco e basilico, ma poca, giusto per colorarli un po'. Completate, se volete, con caciocavallo grattugiato (secondo me vanno bene già così).

sabato 13 agosto 2016

Passione d'estate

 

Per questo dolce dal gusto particolare, mi sono ispirata ad un dessert creato da uno chef molto bravo che lavora nella mia zona, l'  "Uovo di Colombo" (dal suo nome appunto A. Colombo).  Non voglio avere nessuna pretesa di eguagliarlo, ma ho provato a mettere insieme i sapori che hanno colpito le mie papille gustative.


Per la gelatina di frutta ho utilizzato la polpa di 6 frutti della passione e un paio di albicocche.


Ho messo la polpa in un mixer e ho dolcificato con zucchero alla vaniglia, giusto quel po' per correggere l'acidità della frutta (andate a gusto personale).


Ho filtrato per eliminare i semini; ho pesato il succo per regolarmi sulla quantità di gelatina: in 250 g di polpa ho fatto sciogliere 6 g di gelatina in fogli ammollata e strizzata. Metto il composto in stampini di silicone e passo in frigo.


Per il crumble: 100 g di mandorle tritate, 100 g farina 00, 100 g di zucchero di canna, 100 g di burro.
Lavoro con le mani in modo da ottenere un impasto granuloso.


                                     

Sistemo su una placca da forno rivestita di carta; aggiungo qualche mandorla intera o spezzettata e inforno a 180° fino a quando sarà di colore ambrato.



Per la crema : 200 g di mandorle tritate private della buccia, 500 ml di acqua, 50 g di amido di riso, 80 g di zucchero. Frullo le mandorle con un po' dell'acqua prevista calda, in modo da ottenere una crema. Aggiungo il resto dell'acqua, l'amido e lo zucchero; faccio sciogliere bene, metto sul fuoco e faccio addensare.



Faccio raffreddare la crema e la frullo in modo da renderla leggermente fluida.
Per montare il dolce: se lo preferite al piatto, fate una base di crema alle mandorle, sbriciolate il crumble attorno e sistemate la gelatina di frutta al centro; se vi piace montarlo in un bicchiere invece, fate uno strato di crumble, la crema, infine le gelatine (che chiaramente saranno più piccole) e qualche altra briciola di crumble.




E' la fine del mondo!