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lunedì 22 settembre 2014

Gelato settembrino alle pesche


Con le ultime pesche ho realizzato un gelato niente male, fresco, leggero e rinfrescante: qui in Sicilia sembra ancora estate piena!


Ingredienti: 500 ml di pesche frullate ( io ho utilizzato una volta le tabacchiere e un'altra volta le settembrine), 10 g di glucosio, 5 g di farina di semi di carrube, 100 g di miele millefiori, 2 vasetti di yogurt bianco, due cucchiai di latte.



Nel frullatore mettere le pesche sbucciate, il glucosio e il miele. Fare frullare.


Mettere il latte in un pentolino, fare intiepidire e aggiungere la farina di semi di carrube. Mescolare bene e unire al frullato.


Aggiungete al frullato anche lo yogurt, mescolate e fate raffreddare bene in frigo. Fate mantecare nella gelatiera, quindi passate in freezer un paio d'ore per stabilizzare il gelato.


Servite decorando con fettine di pesca, mandorle caramellate, decorazioni di cioccolato.... insomma tutto ciò che la vostra fantasia vi suggerisce!


mercoledì 17 settembre 2014

Fichi e ... dintorni


Sono gli ultimi fichi della stagione, quindi ho deciso di conservare la loro dolcezza: una parte li farò essiccare, l'altra diventerà una golosa confettura.


I fichi sono già molto dolci quindi non voglio esagerare con la percentuale di zucchero; userò 500 g di zucchero di canna in 1 Kg di fichi; aggiungo il succo di un limone, una scorza e nient'altro.
                                         
                                          

                                      

Faccio cuocere a fuoco dolce; quando avrà raggiunto la densità adeguata, tolgo la buccia di limone.

                                     

Per ottenere una consistenza più omogenea, utilizzo il mixer.

                                    

Aggiungo un cucchiaino di cannella e rimetto sul fuoco per riportare a bollore.

                                    

Riempio i barattolini che ho sterilizzato in forno caldo, chiudo bene e capovolgo per ottenere il sottovuoto. La mia confettura è pronta.


Per l'altra conserva invece la fatica sarà minima perchè mi aiuterà il nostro splendido sole. Taglio a metà i fichi e li dispongo su un vassoio di bambù (oppure potete utilizzare il legno).


Copro il vassoio con del tulle (altrimenti gli uccelli non mi farebbero trovare nulla) e lo metto al sole.


Dopo due giorni ecco il risultato: in dialetto si chiamano "ficuzzi" e sono pronti per essere gustati così, al naturale, o per essere utilizzati in strepitose ricette dolci della tradizione!

venerdì 12 settembre 2014

Ravioli integrali alle patate e prosciutto


Quando avete voglia di un primo goloso, ma non avete molti ingredienti a disposizione, eco la soluzione!


Per il ripieno (4 persone): frullate due belle patate lesse insieme ad un etto di prosciutto cotto, aggiustate di sale e pepate. Aggiungete due cucchiai di parmigiano grattugiato.


La sfoglia voglio farla utilizzando metà semola di grano duro (150 g) e metà farina integrale (150 g); impasto con 3 uova e la stendo con la macchinetta.


Distribuisco il ripieno e chiudo i ravioli servendomi della rotella tagliapasta.



Faccio bollire i ravioli in abbondante acqua salata; quando vengono a galla sono pronti.


Il condimento? niente di più semplice: burro, salvia e parmigiano!


giovedì 11 settembre 2014

Insalata di fagioli "cosaruciari" di Scicli


Io vivo a Scicli, una splendida cittadina barocca, dichiarata qualche anno fa patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Ha un'economia fondata sull'agricoltura intensiva ma tradizionalmente l'immagine che evoca , così come tutta la provincia di Ragusa, è quella dei campi delimitati dai tradizionali muretti a secco in cui si stagliano i secolari carrubi, i mandorli, gli ulivi. Oltre alle primizie più famose del territorio sciclitano, come ad esempio il datterino, si sono riscoperte delle coltivazioni che rischiavano di andare perdute: una di queste è il fagiolo "cosaruciaru" (in dialetto significa "cosa dolce"); è un fagiolo bianco con piccole macchioline marroni intorno all'ilo. Un tempo veniva coltivato nelle "cannavate", terreni alluvionali, vicini ai torrenti, poi gradualmente è scomparso. Se non fosse stato per l'attaccamento alle tradizioni di un gruppo di agricoltori che hanno continuato a coltivarlo nei propri poderi, oggi non avremmo la possibilità di gustarne la bontà. E' diventato presidio SLOW FOOD nel 2012, ma resta ancora un prodotto di nicchia perchè la produzione è limitata.


E' un fagiolo molto digeribile, cuoce facilmente, non ha bisogno di essere messo in ammollo per molte ore prima di essere cucinato. Si prepara una gustosa zuppa e si accompagna tradizionalmente con tagliolini all'uovo fatti in casa " pasta mpastata ca casola cosaruciara". 
Oggi invece, dato che ancora fa caldo e ci piacciono piatti freschi, lo preparerò in insalata e lo servirò come gustoso contorno.




Faccio bollire i fagioli in acqua alla quale ho aggiunto una foglia d'alloro. Non li ho messi a bagno prima.



Quando sono teneri aggiungo il sale , li scolo e li passo sotto un getto di acqua fredda.



Preparo un trito di sedano, peperoncino fresco, cipolla di Giarratana a rondelle.


Condisco con abbondante olio extravergine d'oliva dei Monti Iblei, origano e una spruzzata d'aceto. Provate e non ve ne pentirete!





venerdì 5 settembre 2014

Savarin con lievito madre alla crema di ricotta

 
E' stato il mio primo tentativo in assoluto e siccome non credevo nella riuscita dell'esperimento non ho fotografato le prime fasi dell'impasto. Il risultato è andato, come potete ben vedere, al di là di ogni più rosea aspettativa.
Ingredienti del savarin:
300 g di farina manitoba, 100 g di lievito madre, 4 uova, 100 g di burro, 2 cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, buccia grattugiata di due limoni, 
Prima fase dell'impasto: mettere nella planetaria il lievito madre, gli albumi  (i tuorli vanno conservati in frigo fino al loro utilizzo successivo) e un paio di cucchiai della farina prevista. Lasciare lievitare, ben coperto, per 4/5 ore.
Seconda fase: aggiungere gradatamente all'impasto il resto degli ingredienti (tuorli compresi) lasciando il burro e il sale per ultimi (il burro dovrà essere a temperatura ambiente, quindi morbido). Lasciate lievitare in frigo per tutta la notte.
Terza fase: prelevate la massa e sistematela in uno stampo a ciambella senza lavorarlo con le mani. Potete optare per degli stampini piccoli avendo l'accortezza di riempirli per un terzo. Coprite lo stampo e lasciate lievitare dentro il forno spento fin quando non raddoppia. 


A questo punto mi sono accorta che la lievitazione procedeva molto bene e ho cominciato a documentare. Passate in forno a 150° per una quarantina di minuti.


Sfornatelo e fate raffreddare su una griglia.


Preparate intanto la bagna con mezzo litro di acqua, 200 g di zucchero, bucce di arancia e limoni non trattati. Quando lo zucchero si sarà sciolto, spegnete il fuoco e aggiungete un bicchiere di rum o di limoncello.


Inzuppate il savarin tiepido con la bagna anch'essa tiepida facendogli assorbire tutto lo sciroppo. Lucidate la superficie del dolce con la gelatina.


Montate 500 g di ricotta con 150 g di zucchero e un pizzico di cannella. A parte montate 250 ml di panna; unite le due creme e farcite il vostro savarin.


 Potete decorare ulteriormente con frutta fresca, scaglie di cioccolato o granella di pistacchio. Mettete in frigo fino al momento di servire.


La sofficità è palese ai vostri occhi, la golosità è tutta da sperimentare!

mercoledì 3 settembre 2014

Melanzane e zucchine grigliate

 

D'estate sono sempre presenti sulla mia tavola: preparate in questo modo sono fresche, stuzzicanti, adatte come contorno o come antipasto.


Nel mio orto non mancano mai, perciò appena raccolte verranno preparate.


Sbuccio le melanzane, le affetto e cospargo le fette di un velo di sale per far eliminare l'acqua di vegetazione. Asciugo le fette e le pongo sulla piastra ben calda.


Le zucchine invece si possono grigliare appena affettate.


Preparo il condimento mescolando in una ciotola olio extravergine d'oliva, aceto, peperoncino, origano e un trito di mentuccia fresca, due spicchi d'aglio che toglierò prima di servire.


Potete tenere le verdure al fresco in frigo, coperte da una pellicola: fredde, secondo me, sono super!