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sabato 29 marzo 2014

Torta cocco-ciok


Bella, golosa, strabuona! Piace ai piccoli, ai grandi e soprattutto a me!
Ingredienti per la parte al cioccolato: 240 g di farina 00, 170 g di zucchero, 60 g di latte, 4 uova, 1 bustina di lievito, 40 g di cacao amaro.


Lavorare lo zucchero con il burro, unire i tuorli, infine aggiungere il latte, la farina con il lievito e il cacao. Completare aggiungendo gli albumi montati a neve.


Per il ripieno servono: 140 g di cocco disidratato, 140 g di zucchero, 1 albume, 50 g di panna e 2 cucchiai di amido.
Mescolare gli ingredienti dopo aver montato a neve l'albume.


Nella teglia imburrata e infarinata, alternare uno strato al cacao, all'interno il ripieno al cocco e di nuovo l'impasto scuro. Infornare a 180 ° per 50 minuti.


Andrebbe bene già così cosparsa di zucchero a velo, ma a me non basta! La voglio completare con una glassa a specchio al cioccolato e, dato che ho dei bambini a pranzo, con dei confettini colorati.
Per la glassa a specchio: far bollire 100 g di panna, 125 g di acqua, 50 g di cacao, 150 g di zucchero a velo; aggiungere infine 6 g di colla di pesce ammollata nell'acqua. Fare intiepidire e versare sulla torta.


Una golosità unica!








giovedì 27 marzo 2014

Trionfo di seppie

 

La passeggiata al lungomare di Sampieri è stata fruttuosa stamattina: ho recuperato da un pescatore nostro amico questo bel bottino:


realizzerò un piatto molto ghiotto per pranzo!

La seppia è come il maiale: non si butta via niente!  Ho prelevato le uova (quelle di color giallino) e le ghiandole nidamentarie (quelle bianche) che noi in dialetto chiamiamo "minni ra siccia": con queste realizzerò una meravigliosa frittata, piatto povero della tradizione marinara. Con molta delicatezza ho prelevato la sacca del nero che conserverò nel freezer per preparare il famoso sugo prossimamante. Attenzione però: non congelate la sacca così e com'è perchè diventerebbe solida e non più utilizzabile; mettetela in un vasetto e ricopritela di brandy, tappate e congelate: rimarrà come quando è fresca!


Bagno i pezzi di seppia in un uovo sbattuto,


quindi le impano in un misto di pangrattato, un cucchiaio di ragusano grattugiato, del prezzemolo tritato.


Abbiate l'accortezza di praticare dei piccoli taglietti lungo i bordi dei pezzi di seppia per evitare che si arriccino durante la frittura. Friggere in olio di arachide fin quando saranno dorate e fare asciugare su carta da cucina.


Mescolo due uova con prezzemolo tritato, sale, pepe, le uova e le ghiandole di seppia che avevo messo da parte prima.


Verso in una padella antiaderente con poco olio extravergine d'oliva. Faccio cuocere da entrambi i lati: le uova di seppia renderanno molto densa la frittata perchè gelificano.


lunedì 24 marzo 2014

Risotto con la torpedine


Il piccolo paese in cui vivo, Sampieri, si trova sul mare: capita a volte di trovarsi, la mattina, sul moletto dove approdano le barche dei pescatori. Di solito c' è più gente ad aspettare il pesce fresco della quantità di pescato disponibile: in questo periodo si trovano le seppie e tutti fanno a gara per accaparrarsele. Si trovano spesso nelle reti pesci non commerciabili, perchè magari poco conosciuti o "problematici" nella preparazione, che non di rado vengono regalati dai pescatori a chi li gradisce. E' il caso della torpedine, che in dialetto chiamiamo "triemula": malgrado la difficoltà nel privarla della pelle, trovo che sia uno dei pesci più buoni che conosco.


Eccola qui dentro il mio lavello. mi armo di pazienza e con un coltello affilato elimino la pelle coriacea.


Questo è il risultato.


Faccio soffriggere in olio extravergine d'oliva i pezzi di torpedine con uno spicchio d'aglio e del prezzemolo tritato.


Sfumo con mezzo bicchiere di vino bianco e aggiungo mezzo cucchiaio di concentrato di pomodoro. 
Aggiungo quindi tre mestoli d'acqua e completo la cottura regolando di sale. Dopo pochi minuti tolgo i pezzi di pesce dal brodo e li metto da parte. Filtro il brodo e lo utilizzo per cuocere il mio risotto (320 g per 4 persone).


Quando è pronto sistemo nel piatto il risotto e un pezzo di torpedine; decoro con un ciuffetto di prezzemolo ed è fatto: tutto il profumo del pesce fresco in un piatto da leccarsi i baffi!

sabato 22 marzo 2014

Brioche salata alle zucchine, provola e speck




Impastate nella planetaria oppure a mano 500 g di farina manitoba, 60 ml di olio extravergine, 25 g di lievito di birra sciolto in 250 ml di latte tiepido, sale quanto basta.
Mettete la palla ottenuta a lievitare per un'ora circa coperta da una pellicola o da un canovaccio.


 Mentre la pasta lievita fate soffriggere due belle zucchine con una cipolla in un tegame, salate e pepate.

Unite alle zucchine 100 g di speck tagliato a striscioline e 200 g di provola fresca tagliata a dadini.

Dividete la pasta in 12 pezzi uguali; stendete ogni pezzo con il mattarello e ponete al centro una cucchiaiata di ripieno. Richiudete bene formando una pallina e sistemate in una teglia.


Posizionate le palline in modo concentrico fino ad esaurimento. Mettete in luogo caldo a lievitare per un'altra ora.


Spennellate con tuorlo d'uovo con molta delicatezza per non farlo sgonfiare, cospargete la superficie di semi di sesamo e infornate a 180° per mezz'ora circa.

Un piatto unico o un antipasto sostanzioso!

giovedì 20 marzo 2014

Fragole in arancio

 

Ho raccolto le prime fragole e, con molta semplicità, le voglio abbinare alle arance che ancora abbondano. 


Quando i frutti sono buoni non servono molti ingredienti.


Taglio la calottina superiore alle arance (una a persona) e recupero la polpa scavando con un cucchiaio.


Taglio le fragole a pezzetti e le condisco con miele d'arancio, la polpa e il succo delle arance svuotate.; aggiungo anche dei gherigli di noce. Mescolo bene e riempio le coppette naturali che ho ricavato.


Metto mezz'oretta in frigo e servo!

martedì 18 marzo 2014

"Mustazzola" di Scicli, un dolce antico quasi scomparso


Questo dolce, che ritroviamo solo nella tradizione di Scicli, è una variante molto particolare  dei dolci a base di mosto, da qui il nome, che si ritrovano in quasi tutto il Sud Italia.  Si preparavano, ( parlo al passato perchè è un dolce quasi scomparso, solo un paio di pasticcerie a Scicli li preparano ancora) per Natale o in occasione della festa di San Giuseppe; c'erano tre versioni: una a base di miele, una a base di vino cotto e una a base di sciroppo di carrube (molto probabilmente era l'ingrediente che i più poveri utilizzavano al posto del miele, più costoso). Oggi vi mostrerò il procedimento per questa terza versione.
Ingredienti per l'impasto base: 1 litro di sciroppo di carrube, 350 g circa di semola di grano duro, cannella, buccia d'arancia grattugiata. Per sapere come preparare lo sciroppo di carrube vedi qui la ricetta.
Ingredienti per il ripieno: 300 g di mandorle tostate e tritate, 100 g di miele di carrubo, cannella, buccia di limone grattugiata.

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Mettete lo sciroppo in una pentola di alluminio e aiutandovi con un setaccio amalgamate piano piano la farina mescolando con una paletta di legno.


Mettete quindi sul fuoco, non troppo vivace, e continuando a mescolare aspettate che si addensi. Diventerà un ammasso molto colloso che tende a staccarsi dal fondo della pentola. Prima di togliere dal fuoco aggiungete la buccia d'arancia e la cannella.


La foto vi renderà meglio l'idea. Versate l'impasto in un grande piatto unto leggermente d'olio.


Lasciate raffreddare.


Mettete l'impasto su una spianatoia che avrete unto con un filo d'olio e ricavate dei bastoncini. Con il pollice fate un incavo al centro e ripiegate a libro, quindi rigate la superficie con una forchetta o con un pettine per gnocchi. Tagliate ogni mostacciolo della lunghezza di 7/8 cm. Metteteli quindi su una teglia rivestita di carta da forno e infornate a 180° per 15 minuti.




Mentre sono in forno preparate il ripieno impastando le mandorle con il miele (ho usato quello di carrubo molto particolare per il suo colore scuro e per il suo gusto), la cannella e la buccia di limone grattugiata.


Dopo aver sfornato i mostaccioli averli fatto raffreddare, farciteli con le mandorle. Posizionateli su un piatto e irrorateli con altro miele caldo e granella di mandorle.


Capisco che sia una preparazione laboriosa ma ne vale la pena: se fate un salto dalle nostre parti, cercateli!

sabato 15 marzo 2014

Liquore ai mandarini



Questo liquore è delizioso sia come digestivo, sia come ingrediente fondamentale nei miei dolci: lo uso spesso per preparare la bagna per il pan di spagna di alcune torte alla frutta.


La provenienza degli ingredienti principali è del mio giardino: ho un bell'albero di mandarini e un alberello di kumquat.


Servono 10 mandarini, 10 kumquat, mezzo litro di alcool, 300 g di zucchero, mezzo litro di acqua. Mettete in un barattolo le bucce dei mandarini prive della parte bianca e i kumquat; ricoprite con l'alcool e ponete il barattolo ben chiuso, al buio, in una dispensa per 20 giorni. Passato questo tempo, preparate lo sciroppo con lo zucchero e l'acqua, facendo bollire qualche minuto; fate raffreddare e unite all'alcool filtrato. Mettete in una bottiglia e fate riposare per un mese almeno; all'inizio apparirà leggermente torbido ma con il tempo acquisterà trasparenza e un colore più aranciato.

                     

Tutto il profumo della Sicilia!