Questi biscotti fanno parte di quelle antiche ricette contadine, povere negli ingredienti ma spettacolari nel gusto e nella maestria che le nostre nonne utilizzavano per creare con niente delle vere opere d'arte. Dei biscotti così poveri che non hanno neppure un nome proprio particolare: in dialetto si chiamano"viscotta ra saimi" cioè biscotti di sugna. Hanno un posto particolare nei miei ricordi di bambina quando mia madre e mia zia dedicavano un giorno intero alla preparazione di questi ed altri biscotti e il profumo inebriante di cannella che si sprigionava dal forno a legna è qualcosa di indimenticabile. L'impasto andava lavorato molto a lungo a forza di braccia e la "confezione" dei biscotti era un gioco di pazienza e abilità ineguagliabili. In qualche dolceria tipica si trovano, ma la loro forma è semplice, ad esse, sono fatti a macchina e non hanno quella texture liscia che avevano un tempo. Ho cercato la ricetta originale nei ricordi di mia madre e nell'aiuto di un'amica che la custodisce in un antico ricettario.
Ingredienti: 1 kg di farina 00, 250 g di strutto, 250 g di zucchero, 250 g di "criscenti" (lievito madre), 200 cc di acqua circa, succo di un limone, cannella. Fate bollire l'acqua e fatevi sciogliere lo zucchero. Ho aggiunto due pezzetti di baccello di vaniglia per profumare di più. Fate intiepidire lo sciroppo.
Mettete il lievito madre nella planetaria con lo sciroppo e fate andare lentamente.
Aggiungete la farina, il succo di limone e lo strutto e fate lavorare la macchina a velocità media per un'ora circa.
Aggiungete abbondante cannella. L'impasto sarà incordato, morbido, elastico, liscio e lucido.
Tagliate piccoli pezzi di pasta e senza lavorarla ulteriormente con le mani, formate dei bastoncini. Non usate farina: l'impasto non si attacca essendo molto elastico.
Potete dare la forma di una esse, oppure intagliate le estremità con il coltello.
Oppure allungate con le dita i taglietti e arricciateli. E' un lavoro certosino ma rilassante.
Posizionate i biscotti su una teglia rivestita di carta, copriteli con un canovaccio e fate lievitare. Saranno pronti quando appoggiando un dito, la pasta si risolleva.
Infornate a 180° per una ventina di minuti. Potete sfornarli leggermente dorati oppure
un po' più scuri come piacciono a me! Sorprendenti!
Non li ho mai mangiati, devono essere buonissimi, buona serata
RispondiEliminaSono tipici della mia zona.
Eliminale ricette della tradizione sono sempre le migliori...complimenti!!
RispondiEliminabaci
Sarò ripetitiva ma queste ricette della tradizione sono troppo interessanti! E' stupendo che tu riesca a riprodurle e condividerle. Complimenti
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