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venerdì 9 novembre 2012

Verdure spontanee degli Iblei : "u sinacciuolu"


Dopo le prime piogge, i nostri prati riarsi dalla siccità estiva si ricoprono velocemente di questa erba spontanea che noi chiamiamo "sinacciuolu". E' una senape selvatica il cui nome botanico è Diplotaxis erucoides: è deliziosa e un po' più dolce del "sinapu" che tradizionalmente mangeremo a San Martino per accompagnare il vino nuovo. Dato che nel mio giardino ultimamente i lavori di giardinaggio vanno a rilento, è fiorita una bella distesa di questa erbetta spontanea, per cui non me la lascerò sfuggire.


Si raccolgono le cimette non ancora fiorite, in quanto molto tenere.


Lavate molto bene per eliminare ogni particella di terra.


Tuffate la verdura in acqua bollente salata e aggiungete un pizzico di bicarbonato che manterrà il colore di un verde brillante. Fate cuocere per una decina di minuti e scolate.


Bisognerà ora togliere tutta l'acqua trattenuta:  io uso il sistema di mia nonna.


Mettendo un altro piatto sopra e premendo (magari fate questa operazione dentro il lavello) la verdura rimarrà perfettamente asciutta.


"Sali, uogghiu, pipaluori e pani friscu e viri chi mangi" dice mio papà. 
Condite con olio extravergine d'oliva, peperoncino, una spolverata di sale e se volete un abbinamento divino, salsiccia in padella!
Un piatto a km zero e anche a costo quasi zero!






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