Non conosco l'origine di questo nome, suppongo sia dovuta al fatto che, rispetto ai più pregiati biscotti di mandorla, questi, tra gli ingredienti prevedono anche la farina, per cui meno pregiati. Vi assicuro che il loro gusto non ha niente da invidiare ai loro parenti più nobili, anzi io li preferisco perché meno stucchevoli. Mescolate 500 g di mandorle tritate, 500 g di farina 00, 200 g di zucchero.
Aggiungete due uova intere, una bella cucchiaiata di miele, cannella in polvere, vaniglia, scorza di limone grattugiata, una noce di burro o strutto e una bustina di lievito per dolci.
Otterrete un impasto morbido dal quale ricaverete delle palline grandi come una noce; appoggiatele da un lato su zucchero e codette colorate. Nel mio caso invece ho usato zucchero e pistacchio di Bronte macinato.
Posizionate i biscottini su carta da forno e infornate a 180° per una decina di minuti: capirete che sono cotti dal profumo che si spanderà per casa.
Ottimi con il tè, a colazione e come antidepressivo naturale.
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